The simple, familiar shapes and unexpected material of her sculptures touch something deep, invite you to stop and smell the fragrance of hay, to touch it and breathe, to listen in silence and look with more open eyes and a new smile.
I asked Julia a few questions to better understand her work and she kindly answered me.
Julia Artico: I started working hay by chance about 15 years ago. Due to a mistake, I had no electricity; therefore, I could not do the carpentry workshop for which I had been hired. I had to quickly find a second-best with the material available at the time. It so happened that they had mown the grass that day, so I had wonderful and fragrant hay to play and let play. The first hay labs were born.
TravelinaGarden: Your works invite people to get closer to nature with the pure and dreamy eyes of a child who sees a mountain in a stone. Hay is the scent of summer but also the hard work and hardship of rural life. What would you like to convey with your work? How is it perceived by people who live and work in the countryside?
JA: The purpose of my work has always been to act as a bridge between human and nature, to draw attention to simple things and forgotten gestures.
Luckily for me, my installations are also very appreciated by those who live in the countryside and have more direct contact with land. As a matter of fact, I believe it is because they converse with the amazement of the inner child in us.
TravelinaGarden: How do you deal with the inevitable decay of your works whose duration is more limited compared to, for example, marble statues?
JA: Mine is the beauty of impermanence, a glance beyond. Every day, the transience of life and of phenomena teaches us: the beginning already contains the end.
TravelinaGarden: Is the manual aspect important in your creative process? Could you tell us something about the practical aspect of your creative process?
JA: Being able to bring what comes to my mind into matter IS EVERYTHING!! I could not think about the creative act without taking into account the manual aspect, feasibility and my inevitable limits.
I can tell you the genesis of my last installation: "Vita Nova", made for Villa Barbaro at Maser, Treviso, a Palladian villa frescoed by Veronese, a pearl of rare beauty. [see photo below]
I started from a pentad of words developed with the help of Salvatore Lavecchia and from the opera Bees by Rudolf Steiner. Hence the idea of inserting a hypothetical Vitruvian man made of rye, the element of bees, into a hexagon of metal. Daniele Barbaro, who commissioned the Villa, translated and commented on Vitruvio's work. In addition to draw attention to the problem of bees, the installation is a wish to all of us to push towards a more respectful balance with the kingdoms of nature.
I usually make my own hay because it needs to be mown by scythe, as it used to be, and dried in the sun. Clearly, even the most propitious moments for its storage are taken into account, otherwise the good result of my work could be compromised. In fact, I use only natural hay, without treatments.
I make scale models to understand if the idea works, and then I enlarge them. Inside structures can be either full or empty and I use both wood and metal to make them, depending on the customer and on their use. Hay is assembled with very fine strings that contain and shape it.
TravelinaGarden: How do you 'preserve' your work?
JA: I keep away from pouring rains empty works, which I can carry without difficulty. Full works that are not transportable come back to nature in a couple of years, depending on their volume.
TravelinaGarden: What are your projects for the near future?
JA: I am working on projects related to bees and their well-being.
In the chaos of our everyday life, we don't to pay attention to these little beings. They would deserve to no longer be exploited, because it must be remembered that honey is their livelihood and not our food. We subtract honey and give them sugar in return, which make them sick.
But we know that man does not understand, does not listen and thinks only to his immediate advantage. Bees and pollinators are on this earth to pollinate the food we eat, and if we continue like this, there will be no future for our children.
Thank you Julia and hope to see you soon!
"At the end of the summer,...the peasants proceed to the higher pastures, and there they mow and carefully scrape together...those short and strong-scented grasses which grow so slowly and blossom so late upon the higher mountains. This hay has a peculiar and very refined quality. It is chiefly composed of strong herbs, such as arnica and gentian, and is greatly prized by the peasants."
from 'Hay Hauling on the Alpine Snow', p. 248
Our Life in the Swiss Highlands, by John Addington Symonds and his daughter Margaret, 1892
Tra Cielo Terra e Acqua - Oltre il Paesaggio mistico
|
Mothers - Blachernitisse Contemporanee
|
The Game of the Goose - Orticolario, Como, 2018 |
Vita Nova - Casa di Vita - Armonia del Tempo
|
Photos:
TravelinaGarden, see captions for locations and dates of the different installations
Link:
JULIA ARTICO - CREATIVITA' NATURALE
******************************
Julia Artico: Ho iniziato a lavorare il fieno per caso circa 15 anni fa. A causa di un disguido, non avevo la corrente elettrica e quindi non potevo fare il laboratorio di falegnameria per cui ero stata ingaggiata, ho dovuto ripiegare in tutta fretta sul materiale disponibile al momento. Il caso ha voluto che quel giorno avessero tagliato l’erba, quindi ho avuto a disposizione del meraviglioso e profumatissimo fieno per giocare e far giocare, sono nati così i primi laboratori del fieno.
TravelinaGarden: I tuoi lavori invitano ad avvicinarsi alla natura con gli occhi puri e sognanti di un bambino che vede una montagna in un sasso. Il fieno e' profumo di estate ma anche la fatica e durezza della vita contadina. Cosa vorresti trasmettere con i tuoi lavori? Come sono percepiti dalle persone che vivono e lavorano in campagna?
JA: Da sempre la finalità del mio lavoro è quello di fare da ponte tra l’umano e la natura, riportare l’attenzione sulle cose semplici e sui gesti dimenticati.
Per mia fortuna le mie installazioni sono molto apprezzate anche da chi vive in campagna ed ha un contatto più diretto con la terra. Credo che sia dovuto al fatto che in realtà dialogano con ilo stupore del bambino interiore che è in noi.
TravelinaGarden: Come ti poni rispetto all'inevitabile decadimento dei tuoi lavori la cui durata e' più limitata se paragonata, ad esempio, a delle statue di marmo?
Julia Artico: La mia è la bellezza dell’impermanenza, lo sguardo che va oltre. La transitorietà della vita e dei fenomeni ce lo insegna tutti i giorni l’inizio contiene già la fine.
TravelinaGarden: E' importante nel tuo processo creativo l'aspetto manuale? Ci puoi raccontare qualcosa dell'aspetto pratico del processo creativo?
Julia Artico: Riuscire a portare nella materia quello che mi passa per la mente E’ TUTTO!! Non potrei pensare all’atto creativo senza tener conto dell’aspetto manuale, della fattibilità e dei miei inevitabili limiti.
Posso raccontarti la genesi della mia ultima installazione “Vita Nova” realizzata a Villa Barbaro a Maser, TV. Villa Palladiana affrescata dal Veronese una perla di rara bellezza. [vedi foto]
Sono partita da una pentade di parole sviluppate con l’aiuto di Salvatore Lavecchia e dall’opera API di Rudolf Steiner, da qui l’idea di inserire un ipotetico uomo di Vitruvio realizzato in segale, l’elemento delle api, in un esagono di metallo. Daniele Barbaro, che fece costruire la villa, aveva tradotto e commentato il lavoro di Vitruvio.
L’installazione oltre a riportare l’attenzione sulla problematica delle api vuol anche essere un augurio a tutti noi che ci spinga verso un equilibrio più rispettoso con i regni di natura.
Sono solita fare da me il fieno che utilizzo per i miei lavori perché ha bisogno di essere tagliato a falce come una volta ed asciugato al sole. Chiaramente si tiene conto anche dei momenti più propizi per la sua conservazione, che diversamente pregiudicherebbero il buon risultato dell’opera, infatti non uso che fieno naturale senza trattamenti.
Per capire se l’idea può funzionare realizzo dei modelli in scala che poi vado ad ingrandire. Le strutture possono essere sia piene che vuote internamente e per realizzarle posso usare sia legno che metallo, dipende tutto dal committente e dall’uso che se ne deve fare. Il fieno viene assemblato con lo spago molto fine che lo contiene e lo modella.
TravelinaGarden: Come 'conservi' le tue opere?
Le opere che conservo al riparo dalle piogge battenti sono quelle vuote dentro che posso trasportare senza difficoltà. Quelle piene e non trasportabili rientrano in natura in un paio d’anni, dipende dai volumi.
TravelinaGarden: Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Julia Artico: Sto lavorando a dei progetti collegati alle api e al loro benessere. Nel caos della vita di ogni giorno non si riesce a portare attenzione su questi piccoli esseri che meriterebbero di non essere più sfruttati , perché va ricordato il miele è il loro sostentamento e non il nostro cibo . Noi sottraiamo il miele e diamo in cambio lo zucchero che le fa ammalare.
Ma si sa l’uomo non capisce, non ascolta e pensa solo al suo torna conto immediato. Le api e gli impollinatori sono su questa terra per impollinare il cibo che noi mangiamo, se continuiamo così non ci sarà un futuro per i nostri figli.
No comments:
Post a Comment